È notizia di ieri di un uomo sbranato da tre rottweiler mentre faceva jogging in un parco.
Già nel 2011 la Corte di Cassazione si era occupata di un caso simile. All’epoca è stato, infatti, condannato un proprietario e custode di due cani di razza pitbull, per colpa, e cioè per imprudenza e negligenza ed in violazione dell'art. 672 del codice penale perché lasciava liberi o ometteva di custodire i predetti animali, che assalivano nella campagna due uomini, provocandone la morte.
La Suprema Corte all’epoca evidenziava come sia ancora utile il riferimento all’art. 672 del codice penale che, benché depenalizzato prevede che “chiunque lascia liberi, o non custodisce con le debite cautele, animali pericolosi da lui posseduti, o ne affida la custodia a persona inesperta, è punito con l'arresto fino a tre mesi, ovvero con l'ammenda fino a lire tremila”. Sarà compito del proprietario/a provare a dimostrare il "caso fortuito", ossia dell'essersi verificato un fatto assolutamente improvviso, imprevedibile e non evitabile a tal punto che pur cercando di fare uso di ogni diligenza, risulti essere stato impedito di adeguare la propria azione alla situazione creatasi, rendendo fatale la verificazione dell'evento, in assenza di colpa, anche minima.
Pertanto, in questi casi si rischia un accusa per “omicidio colposo” (Art. 589 del codice penale) che prevede che “chiunque cagiona per colpa la morte di una persona e' punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni”.
avv. Luca Volpe