Informazione giuridica

Come si apprende dagli organi di stampa nazionale, è tornato l’orrendo fenomeno del lancio di “sassi dai cavalcavia”. È vera e propria emergenza se è vero come è vero che nel 2017 si registrano già 63 casi. Alle analisi su una società sempre più allo sbando ed in preda a condotte prive di qualsiasi contenuto morale e civile occorre ricordare che la Corte di Cassazione ha chiarito come “Costituisce tentativo di omicidio il lancio di sassi da un cavalcavia sulla sottostante autostrada in quanto tale azione, seppure non diretta, in ipotesi, a colpire singoli autoveicoli, è idonea, per la non facile avvistabilità degli oggetti che cadono all'improvviso dall'alto o che comunque siano già giunti al suolo sulla carreggiata mentre i conducenti sono intenti ad osservare le macchine che precedono e seguono e per la consistente velocità tenuta generalmente dai conducenti in autostrada, a creare il concreto pencolo di incidenti stradali, anche mortali, al cui verificarsi, quindi, sotto il profilo soggettivo, deve intendersi diretta la volontà dell'agente” (cfr. Cass. pen. Sez. I, 11/02/2005, n. 5436).

In estrema sintesi quindi il solo lancio dei sassi integra ipotesi di tentato omicidio che come è noto potrebbe comportare una pena minima (in assenza della valutazione di eventuali circostanze e dello stato di incensuratezza) di anni 14. Ovviamente, la questione cambia se malauguratamente dovesse verificarsi, a seguito del lancio deprecabile di detti sassi, l’evento morte.

avv. Luca Volpe

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