Ricordo che l’art. 7 del d.l. n. 4/2019 prevede innanzitutto, al primo comma, che, salvo che “il fatto costituisca più grave reato, chiunque, al fine di ottenere indebitamente il beneficio di cui all’articolo 3, rende o utilizza dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero omette informazioni dovute, e’ punito con la reclusione da due a sei anni”.
Inoltre, il comma secondo dell’art. 7 di questo decreto legge contempla un ulteriore illecito penale essendo ivi previsto che l’“omessa comunicazione delle variazioni del reddito o del patrimonio, anche se provenienti da attività irregolari, nonché di altre informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca o della riduzione del beneficio entro i termini di cui all’articolo 3, commi 8, ultimo periodo, 9 e 11, è punita con la reclusione da uno a tre anni”.
Tali reati sono personali, ovvero vengono contestati al chi percepisce il reddito che non potrà difendersi, come sento troppo spesso dire “me lo ha fatto il CAF” o chi per lei/lui.
Chiaro?